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Gli avevano sospeso la patente perché gay, ora verrà risarcito dal Ministero

Succede in Sicilia. Danilo Giuffrida, 35 anni, verrà risarcito di 100 mila euro dal Ministero della Difesa e dei Trasporti

L’ultima (cattiva) notizia arriva dalla Sicilia dove un ragazzo di 35 anni, Danilo Giuffrida, si è visto sospendere la patente.

Aveva commesso qualche effrazione?

Aveva superato il limite di velocità?

Guidava da ubriaco?

No, no e no.

Il suo “reato” era essere omosessuale.

Da non crederci, eppure non è uno scherzo.

Il ragazzo si era presentato alla visita di leva e, visto che aveva dichiarato di essere gay, era stato costretto a subire l’iter di sospensione della patente di guida.

La notizia ha fatto subito il giro del web, e non solo.

La Corte d’appello civile di Palermo ha deciso che i Ministeri della Difesa e dei Trasporti dovranno versare 100 mila euro di risarcimento a Danilo.

Ma è stato lungo e travagliato l’iter giudiziario.

La decisione è stata presa dalla Corte d'appello, a cui la Cassazione aveva rinviato il giudizio sull’entità del risarcimento dopo aver annullato tre anni fa la sentenza dei giudici di secondo grado di Catania. Questi, il 10 aprile 2011, avevano confermato la sentenza emessa in primo grado dal tribunale ma avevano ridotto il risarcimento da 100 mila a 20 mila.

Su ricorso dell’avvocato Giuseppe Lipera, la Cassazione, ha annullato la sentenza sull'entità del risarcimento evidenziando «la gravità del comportamento» dei due ministeri dato che «l'identità sessuale è da ascrivere al diritto costituzionale involabile della persona».

Giuffrida è stato quindi vittima di «un vero e proprio e intollerabilmente reiterato comportamento di omofobia».

Di conseguenza «una somma inferiore ai 100mila euro non sarebbe idonea al ristoro dei pregiudizi subiti».

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