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"Tutto falso": la storia del senzatetto generoso che ha commosso il web è una truffa

La storia del clochard generoso e della raccolta fondi per aiutarlo era tutta inventata: ecco qual è l’assurda verità

La truffa del senzatetto generoso e della raccolta fondi che ha ingannato il web

Photo credits GoFundMe

16 Novembre 2018

Sembrava che fosse iniziato tutto da un gesto di grande generosità da parte di Johnny Bobbitt Jr, un veterano senzatetto che aveva donato i suoi ultimi 20 dollari ad una ragazza con l’auto senza benzina in una strada di Philadelphia. La donzella in questione era la ventottenne Kate McClure, che in seguito a questo gesto aveva organizzato insieme al fidanzato Mark D'Amico una raccolta fondi su GoFundMe per aiutare il clochard.

Circa 14mila persone commosse dalla storia avevano versato in tutto 400mila dollari, e fin qui sembrava andare tutto bene. Poi però le cose hanno preso una piega a dir poco inaspettata: il senzatetto aveva infatti dichiarato di non aver mai ricevuto i soldi dalla coppia, mentre i due fidanzati si erano difesi dicendo che Bobbitt non era affidabile a causa della sua tossicodipendenza. Questa storia ha attirato l’attenzione delle autorità che hanno iniziato ad indagare arrivando ad una verità scioccante: la storia in realtà era tutta una truffa organizzata dai tre protagonisti.

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, la polizia ha scoperto che oltre ad aver speso tutti i soldi ricevuti dalla campagna di raccolta fondi in viaggi e auto di lusso, la coppia aveva inventato l’intera storia del gesto di solidarietà con la complicità di Bobbitt. Le indagini hanno rivelato che i tre si erano conosciuti un mese prima di quanto detto ai media, probabilmente nei dintorni di un casinò in cui i fidanzati andavano a giocare spesso. Non è chiaro chi abbia avuto l’idea, ma i tre si sono messi d’accordo per spartirsi il denaro ricavato puntando sulla solidarietà delle persone.

Insomma, era tutto inventato e la truffa ha ingannato migliaia di benefattori. Ora i tre protagonisti di questa storia rischiano tra i 5 e i 10 anni di carcere.

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