Loading

Tutto News

In Lombardia si potrà donare il proprio cadavere alla ricerca

Non tutti lo sanno, ma donare il corpo dopo la morte per la ricerca scientifica è molto utile.

Nei giorni scorsi il consiglio regionale della Lombardia ha approvato una novità all’interno della riforma funeraria: da oggi sarà più semplice mettere a disposizione della ricerca scientifica il proprio corpo dopo la morte. All’estero la donazione del cadavere è una pratica molto utilizzata. Ma qui da noi, un po’ per disinformazione e un po’ per resistenza, non è una pratica molto diffuso.

Con la donazione del proprio corpo dopo la morte, si aiuta la ricerca e lo studio scientifico. Lavorare su un cadavere è utile ai medici per fare tirocinio e per sperimentare nuove tecniche, al fine di evitare errori negli interventi chirurgici più complessi. Non è una cosa macabra, anzi è necessario per la vita.

In Italia le donazioni sono molto poche. Fino a questo momento c’è stato un buco normativo che viene colmato con la norma approvata dalla Lombardia. “Si apre una pagina nuova e importante per la libertà di ricerca scientifica in Lombardia“, ha commentato Michele Uselli, consigliere regionale che ha proposto l’emendamento. La Legge italiana non vieta di destinare il cadavere alla scienza, ma le norme in merito sono sempre state poco chiare.

Inoltre, in questo modo sarà possibile evitare di importare corpi dall’estero. “Gli emendamenti, accolti dalla giunta e dal consiglio - ha proseguito Uselli - contribuiranno ad arginare la triste pratica dell'importazione di cadaveri da altri Paesi per consentire agli studenti di esercitarsi. Mi auguro che altre Regioni seguano il nostro esempio“.

Il donatore al momento della scelta relativa alla destinazione del suo corpo dopo la morte, potrà decidere se farlo in maniera temporanea e poi riconsegnarlo ai familiari per il funerale, oppure se donarlo alla ricerca per sempre.  

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.