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L’obesità accelera l’invecchiamento cerebrale negli over 60: lo rivela uno studio
A quell’età l’attività cerebrale può essere soggetta a un invecchiamento più rapido per colpa dei chili in eccesso.
L’obesità comporta moltissimi rischi per la salute, problemi che aumentano con l’avanzare dell’età. Un nuovo studio condotto dalla University of Miami Miller School of Medicine ha rivelato che, nello specifico, i chili di troppo metterebbero in serio pericolo gli over 60: a questa età, infatti, l’obesità provoca un’accelerazione dell’invecchiamento cerebrale, che dunque risulta più rapido rispetto a chi, invece, si mantiene nel peso forma.
La ricerca ha dimostrato che, dopo i 60 anni, quando si supera il limite di 25 BMI, ossia l’indice di massa corporea considerato normale, si perde una piccola parte della corteccia cerebrale, circa 0,098 millimetri ogni 10 anni. L’indagine è stata condotta su 1289 volontari americani di età compresa tra i 60 e i 64 anni, dei quali 347 sono normopeso, 571 in sovrappeso e 372 obesi e con un indice di massa corporea superiore a 30. In questi ultimi è stato notato questo precoce invecchiamento dell’attività cerebrale.
Secondo i ricercatori, dunque, se mantengono un peso ottimale, le persone avanti con l’età possono non solo rallentare il declino cognitivo e diminuire le possibilità di essere affette da malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, ma possono anche preservare attività cognitive come la memoria, la concentrazione e il linguaggio.