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Ticket sanitario in base al reddito: ecco le novità
Cambia l’importo dovuto per il ticket sanitario: a breve “Chi ha di più, dovrà pagare di più”.
Il neoministro alla Salute, Roberto Speranza, ha recentemente spiegato in un video postato su Facebook, la prima bozza del ddl di riordino in materia di ticket sanitari. Come annunciato da Speranza, sembra infatti che il costo del ticket sanitario sarà a breve stabilito dal rapporto tra il costo della prestazione richiesta e il reddito familiare equivalente. Si considera reddito tutto quello prodotto dal “nucleo familiare fiscale rapportato alla numerosità del nucleo familiare”, in pratica chi guadagna di più, pagherà di più.
"Abbiamo deciso di collegare alla Finanziaria un ddl di riordino della materia dei ticket - ha detto il Ministro alla Salute - che è la modalità di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Lo faremo con un criterio di progressività quindi chi ha di più deve pagare di più, chi ha di meno deve pagare di meno”. Tra le novità annunciate anche l’eliminazione del super-ticket sulle prestazioni specialistiche e ambulatoriali e l’aumento, entro il 2020, di ben 2 miliardi di euro del Fondo Sanitario Nazionale.
“Di fronte a un ticket sanitario non conta quanti soldi hai e non conta se sei un miliardario o una persona in difficoltà economica – ha sottolineato Speranza su Facebook – ma aldilà delle soglie di esenzione, si paga sempre la stessa cosa. Io credo che su questo si possa intervenire con un principio molto semplice: chi ha di più deve pagare di più. È l'idea di un Sistema sanitario universale in cui non conta quanti soldi hai, in che Regione vivi o il colore della tua pelle, perché hai un diritto sacrosanto ad essere curato, e su questo ci impegneremo nei prossimi mesi”.
Qui il video.
Le differenze regionali in fatto di ticket, prestazioni specialistiche e farmaci, in Italia sono evidenti: in Valle D’Aosta la quota pro-capite totale per i ticket si aggira infatti sugli 88 euro mentre in Sardegna siamo sui 33,7 euro, in Piemonte 16 euro e in Campania 36,2 euro. Per le prestazioni specialistiche il divario cresce ancora passando dai 64,2 euro della Valle D’Aosta a 8,5 euro in Sicilia.