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Incidente a Musile di Piave, parla Franco Antonello: “Mio figlio ha sbagliato ma non è un delinquente”
Nell’impatto ha perso la vita la fidanzata 18enne del giovane, che è il fratello del ragazzo autistico che ha ispirato il film di Salvadores.
All’alba del 1 novembre, di ritorno da una festa di Halloween, a Musile di Piave l’automobile sulla quale viaggiavano il 19enne Alberto Antonello e la sua fidanzata Giulia di 18 anni è uscita di strada, colpendo un albero e poi ribaltandosi su sé stessa. Nell’impatto, la ragazza è morta sul colpo; Alberto, invece, ora si trova in ospedale in terapia intensiva e le sue condizioni sono gravi.
Alberto è il figlio di Franco Antonello, l’imprenditore di Castelfranco Veneto che, per la storia con l'altro suo figlio Andrea, affetto da autismo, ha ispirato il film di Gabriele Salvatores, “Tutto il mio folle amore”, uscito al cinema proprio in questi giorni. La sera prima dell’incidente, la Guardia di Finanza aveva ritirato la patente al 19enne perché era stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti per uso personale non terapeutico: il giovane non era alla guida ma il veicolo era nella sua disponibilità e quindi è stato autorizzato a condurlo fino a casa; poi la mattina dopo è avvenuto il terribile incidente. Le analisi effettuate sul giovane hanno rilevato un tasso alcolemico di 0,76 g/l e per questo motivo adesso è indagato per omicidio stradale e guida in stato d'ebbrezza.
Sulla vicenda è intervenuto anche Franco Antonello, il quale ha difeso il figlio, spiegando che è un bravo ragazzo nonostante abbia sbagliato in questo caso. “Come si può definire delinquente un ragazzo di 19 anni per una canna? – ha detto l’imprenditore a Il Mattino di Padova – come si può dimenticare tutto ciò che di buono ha fatto fino a questo momento per un errore, per un colpo di sonno? Non si può distruggere un ragazzo per una canna. Venerdì ci siamo abbracciati e mi ha detto: tranquillo papà, vado piano”.
La scomparsa della 18enne è un grande dolore per l’imprenditore: “Pensate forse che la morte non sia una punizione sufficiente anche per noi? – ha continuato – Giulia era un membro della nostra famiglia. Abitava con Alberto da qualche mese, erano a pochi metri da casa mia. Non ci posso credere e non mi do pace”. Per Franco il figlio rappresenta una rivincita: con lui in passato ci sono stati dei problemi, come del resto capita spesso quando si hanno dei figli adolescenti, ma poi le cose sono cambiate e Alberto ha messo la testa a posto.
“Si è preso sulle spalle la nostra attività, lavorava da mattina a sera. E anche con il fratello Andrea il rapporto è molto diverso rispetto a prima – ha spiegato ancora l’imprenditore - Alberto ha sempre sofferto la diversità di suo fratello. Si vergognava. Ora però è cambiato tutto. Vanno via insieme, certe notti dormono insieme. Il mio cuore si riempie di soddisfazione e amore, nel vederli finalmente uniti come due fratelli dovrebbero essere”.
Anche per questi motivi, Franco Antonello non ci sta nel vedere suo figlio messo alla gogna, sia nel paese in cui vivono dove sente la gente mormorare, sia sui social e sui giornali: “Per mezzo grammo di erba si butta dal precipizio un ragazzo che ha commesso un errore. Fatale, certo, e il tempo non potrà mai cancellare questo dolore. Ma è pur sempre un errore – ha sottolineato per poi concludere - Spero che un giorno si sappia la verità, che quel maledetto incidente è successo per via di un colpo di sonno e non a causa della droga. Ora però voglio pensare solo a lui. E a Giulia”.