Lo Zoo di 105 ha trasmesso ieri l’appello di un italiano che chiede giustizia. Si tratta dell’atleta, filmaker e imprenditore trentino Chico Forti, che da sedici anni sta scontando una pena per omicidio negli Stati Uniti. L’uomo si trova nel carcere di Miami, nonostante il suo ripetuto appello: “sono innocente”.
Non tutti sono rimasti però a guardare senza agire, e Roberto Fodde, italiano residente a Miami che da otto anni si batte per andare a fondo nella vicenda e scoprire la verità, ha ricostruito tutta la storia per raccontarla allo Zoo: Forti, trasferitosi e sposatosi in America, aveva iniziato a fare il filmaker e aveva parecchi programmi all’attivo, fino a quando si imbattè, nel 1997, nella storia dell’omicidio di Gianni Versace a opera di un serial killer, Andrew Cunanan, trovato suicida pochi giorni dopo.
Con spirito da documentarista, Forti non si lasciò convincere dalla ricostruzione del caso e decise di indagare a fondo, per ricostruire la vicenda con un docufilm, che ribalta la teoria ufficialmente presentata (a partire dall’identità dell’assassino).
Secondo Fodde, Chico così facendo ha messo in crisi la credibilità di persone influentie per questo deve essere neutralizzato. Come? Da qui la vicenda. Secondo la ricostruzione di Fodde, inscenando l’omicidio di un ospite di Chico (Dale Pike, da cui stava comprando il Pikes Hotel di Ibiza) a Miami e disseminando la scena del crimine con prove che lo accusano.
Forti è stato condannato all’ergastolo. La vicenda per intero è disponibile nel podcast, in cui Mazzoli ha deciso di dare spazio all’uomo che dice di aver subito una grave ingiustizia. Secondo Fodde, il caso Forti è un caso che è d’obbligo risolvere.