Neil Young, annullato il concerto di Tel Aviv
Dopo la nuova esplosione di violenza in Israele, Neil Young comunica l’annullamento del concerto previsto per il 17 a Tel Aviv
Dopo la nuova esplosione di violenza in Israele, Neil Young comunica l’annullamento del concerto previsto per il 17 a Tel Aviv
Niente musica a Tel Aviv. A rileggerle oggi, le parole di Roger Waters suonano quasi come un sinistro presagio. Sì perché quando nel mese di febbraio uscì la notizia che Neil Young sarebbe stato in Israele a tenere un concerto, l’ex Pink Floyd tuonò contro la scelta del collega scrivendogli una lettera aperta nella quale lo invitava a rinunciare al concerto. Ebbene, a distanza di qualche mese, il tanto atteso live di Young non si farà, ma ad annullare lo show previsto per il 17 luglio non è stato il cantante ma la drammatica situazione che si è creata nel paese dopo che nei Territori si è riaccesa la fiamma della tensione tra israeliani e palestinesi.
Concerto rischioso. I bombardamenti e gli scontri di questi giorni infatti hanno indotto Neil Young ad annullare l’evento che si sarebbe dovuto tenere a Tel Aviv, allo Hayarkon Park. Il songwriter canadese, che avrebbe dovuto suonare con i suoi Crazy Horse, è stato costretto a rinunciare alla data a causa dell'impossibilità, da parte delle forze dell'ordine, di assicurare “adeguate misure di sicurezza”. E l’ufficializzazione dell’annullamento è arrivata con un comunicato ufficiale nel quale si legge che “con un peso nel cuore e grandissima tristezza dobbiamo cancellare il nostro unico concerto in Israele, a causa delle tensioni che hanno reso poco sicuro un simile evento, al momento. Ci perderemo l'opportunità di suonare per i nostri fan, ma non vediamo l'ora di esibirci in Israele e Palestina, in pace”.
Il cantante. Secondo quanto riportato dell’agenzia Reuters nelle ultime ore, la decisione di cancellare l’appuntamento di Neil Young in Israele sarebbe figlia di un’iniziativa della polizia israeliana che ha ritenuto l’evento a rischio e ha preferito evitare di “radunare persone in un'area nel raggio di tiro dei missili di Gaza”. Per il live erano stati già venduti circa 30mila biglietti e il cantante ha detto che farà una donazione al Louse Tillie Alpert Youth Music Center e a Heartbeat, “due organizzazioni che si occupano di insegnare la musica ai giovani israeliani e palestinesi, facendoli suonare insieme”.