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In Francia verranno controllati anche i profili social personali per i reati fiscali
La nuova normativa è stata inserita nella Finanziaria 2020 dal Consiglio Costituzionale di Parigi.
Gli evasori fiscali oggi potranno essere scovati anche sui social network. Facebook, Instagram e Twitter, quindi, potrebbero diventare degli strumenti preziosissimi per chi lotta contro i furbetti dell'Erario. Questa è la decisione del Consiglio Costituzionale di Parigi, che ha reso attiva la norma 154 inserita nella Finanziaria 2020. In questo modo, l'Agenzia delle Entrate si avvarrà di un algoritmo al fine di ottenere le informazioni online che le servono.
Anche in Italia c'è una norma simile dal 2016, che prevede la possibilità da parte degli organi competenti di avere info fondamentali alla lotta all'evasione da canali considerati non tradizionali e che vengono definiti "aperti". Secondo quanto definito all'interno della circolare della Guardia di Finanza n. 1/2018 è possibile recuperare "elementi utili non risultanti dalle banche dati", con "particolare attenzione alla consultazione delle 'fonti aperte' (articoli stampa, siti internet, sociale network) al fine di acquisire ogni utile elemento di conoscenza sul contribuente da sottoporre a controllo e sull’attività da questi esercitata".
I social network sono ormai parte della vita di tutti noi. Li usiamo praticamente per qualsiasi cosa. È per questo motivo che potranno sempre più indispensabili quando si parla di evasione fiscale. Ma non solo, Facebook & Co sono utilizzati anche per le cause di divorzio e in tutte le questioni lavorative che richiedono la raccolta di informazioni al di fuori dei canali tradizionali.