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Il coronavirus resta sulle superfici (come plastica e vetro) per 9 giorni
Uno studio tedesco rivela la possibilità di infettarsi attraverso il contatto con alcune superfici.
Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Hospital Infection, il coronavirus sarebbe in grado di resistere su materiali come metallo, vetro e plastica fino a 9 giorni. La buona notizia è che detergenti a base di candeggina o disinfettanti a base di alcol o acqua ossigenata sarebbero sufficienti per annientarne la pericolosità.
I ricercatori della University Medicine Greifswald, in Germania, guidati da Günter Kampf, hanno effettuato un’analisi di 22 studi che rivela come i coronavirus umani - quello della sindrome respiratoria acuta grave (Sars), della sindrome respiratoria del Medio Oriente (Mers) o i coronavirus umani endemici (HCoV) - possono persistere su superfici inanimate, così come possono essere inattivati in modo efficiente attraverso l’uso di alcol etilico, acqua ossigenata o candeggina. E dal momento che non sono ancora disponibili terapie specifiche per 2019-nCoV la prevenzione si rivela fondamentale per cercare di diminuire i contagi.
Si tratta però di uno studio condotto su altri coronavirus, non su quello emerso in Cina - sostiene Giovanni Rezza, direttore del reparto Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità - che aggiunge: “Non vi è alcun motivo di allarme. Bisogna prestare attenzione solo alle normali norme igieniche. Il nuovo coronavirus cinese corre di più, e la via trasmissione da temere non è quella attraverso le superfici contaminate”.
Un altro studio, pubblicato sulla rivista JAMA, tuttavia, ha focalizzato l’attenzione sul contagio in ospedale: i ricercatori hanno rilevato che il 41% dei primi 138 pazienti diagnosticati in un ospedale di Wuhan, in Cina, si è infettato proprio all’interno della struttura sanitaria.