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I sintomi del Coronavirus da non sottovalutare

L’Istituto Superiore di Sanità spiega quali sono i segnali del contagio.

Di fronte all’emergenza Coronavirus non bisogna farsi prendere dal panico ma, allo stesso tempo, non bisogna sottovalutare alcuni sintomi. I segnali principali che devono far scattare un campanello d’allarme sono febbre superiore almeno ai 37,5 gradi e sintomi come tosse e dispnea, ossia il respiro affannato. A rivelarlo è l’Istituto Superiore di Sanità, in base agli ultimi dati relativi alle persone contagiate, delle quali l’86% presentava proprio febbre e affanno, così come l’82% delle persone decedute.

Il Presidente dell’ISS, Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa della Protezione Civile, ha ricordato: “In presenza di questi sintomi non bisogna andare nell’ambulatorio del medico di medicina generale, bensì bisogna rimanere a casa, chiamare il proprio medico di famiglia o il 112. Poi il personale sanitario valuterà telefonicamente o venendo a domicilio come gestire la cosa. Benché la curva epidemia dell’influenza sia in fase calante – ha aggiunto – continua ancora e quindi il fatto di avere questi sintomi non vuol dire necessariamente avere il Coronavirus”.

Febbre e difficoltà respiratorie sono dunque i sintomi più comuni tra i pazienti affetti da Covid-19, mentre meno comuni sono la diarrea e l’emottisi, ovvero l’emissione di sangue dalle vie respiratorie con un colpo di tosse. Alla luce dei dati raccolti, l’ISS suggerisce che se si ha solo febbre è sufficiente rimanere a casa, allertando, però il proprio medico di base. In presenza di entrambi i sintomi principali, invece, è meglio contattare il 112 o il 118.

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