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Per le donne vittime di violenza stare a casa è un problema: i centri antiviolenza sono attivi
La rete nazionale dei centri antiviolenza (D.I.Re) lancia un appello a tutte le donne vittime di maltrattamenti.
Sappiamo bene che restare a casa per alcuni non è facile. Stiamo parlando delle donne vittime di violenza domestica: in questo periodo di isolamento forzato, gli episodi aggressivi potrebbero anche aumentare e le conseguenze potrebbero essere tragiche. È per questo motivo che si ribadisce l'importanza dei centri antiviolenza. In prima linea c'è D.i.Re, la rete nazionale che raccoglie 80 associazioni che si occupano di gestire i centri, che ha lanciato un appello a tutte le donne in difficoltà: "Per molte donne #stareacasa non è un invito rassicurante. Il numero nazionale dei centri antiviolenza 1522 è attivo".
Ecco cosa hanno detto dal centro D.I.Re: "Il messaggio per le donne che in questo momento si trovano in una difficoltà maggiore perché vivono situazioni di maltrattamento da parte del partner e sono costrette a stare in casa h24, è che noi dei centri antiviolenza ci siamo: da casa, dal nostro telefono di emergenza, anche via skype laddove possibile, dalle nostre sedi che sono temporaneamente in sospensione. Molte operatrici sono nei centri pur non facendo accoglienza nel rispetto delle regole imposte dal Governo. Chiamate se avete bisogno".
Questa è una situazione difficile, perché le donne che vengono maltrattate all'interno delle mura domestica riescono difficilmente a chiamare per chiedere aiuto. D.I.Re consiglia di farlo nel momento in cui si esce per fare la spesa, o se lui esce per questo motivo. Chi si trova in difficoltà chiami il numero verde antiviolenza 1522.