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Il virologo Di Perri parla ai giovani della movida: “Così facendo portate il virus dai genitori che vi pagano lo spritz”

Il Primario di Malattie Infettive dell’Amedeo di Savoia si è detto preoccupato per la situazione.

Terminato il lockdown e allentate le misure di contenimento, molte persone sono tornate alla vita di sempre, senza pensare che, in realtà, il Coronavirus c’è ancora e per questo motivo bisogna ancora comportarsi con estrema prudenza per evitare nuovi focolai e picchi di contagi.

In particolare, i giovani sono tornati alla movida, assaltando i locali e riversandosi nelle strade alla chiusura degli stessi, senza rispettare la distanza di sicurezza e spesso senza indossare la mascherina. La situazione che si è verificata in molte città italiane lo scorso weekend sta destando preoccupazione, al punto che persino il ritorno alla mobilità tra Regioni, previsto per il prossimo 3 giugno, potrebbe essere rimandato.

Il Primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia, Giovanni Di Perri, è intervenuto sull’argomento dopo aver visto le immagini della folla in Piazza Vittorio, a Torino. Il virologo si augura sia solo un momento: “La movida di sabato sera me l’aspettavo – ha detto al Corriere - Speriamo si tratti solo di una prima ondata, di un momento di sfogo dopo mesi di domiciliazione forzata e che poi la gente prenda coscienza che così non va. Lo abbiamo già visto a Milano, sui Navigli”.

Il Professore invita tutti alla massima prudenza perché la situazione negli ospedali è ancora grave, anche se i morti sono diminuiti: “Vero è che quello che succede all’aperto mi preoccupa meno – ha detto - ma bisogna comunque mantenersi a distanza dagli altri e indossare la mascherina. Anche perché mi spiacerebbe che i giovani portassero a casa il virus magari al padre, che è quello che lo spritz glielo ha pagato”.

Secondo Di Perri il virus è ancora molto pericoloso e continuerà a circolare per molto tempo: “Di sicuro il virus circola ancora in maniera importante e, ora che le occasioni di incontro sono aumentate, grazie anche a questa bella primavera, la situazione rischia di peggiorare. I morti sono diminuiti ma non si può esultare – ha sottolineato - bisognerebbe arrivare al punto in cui la malattia non lede più nessuno e questo è molto difficile. Vediamo ciò che è successo in Molise, dove un funerale ha provocato centinaia di nuovi contagi. Il virus contagia molto rapidamente”.

 

 

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