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Zohra, domestica di 8 anni, pestata a morte per aver liberato due pappagalli
È accaduto in Pakistan, un paese sconvolto dalla natura efferata del crimine.
8 anni e la vita davanti. Non a Muzaffargarh, un distretto nel Punjab meridionale, nel Pakistan, un villaggio poverissimo.
Una coppia di benestanti pakistani assumono la piccola Zohra con la promessa di farla studiare. Ma quello che poteva sembrare un buon compromesso per la famiglia della povera vittima, si è rivelata una tragedia.
La piccola Zohra Shah è stata uccisa, massacrata di botte, per aver liberato due costosi pappagalli dalla gabbia. La bambina, che alla tenera età di 8 anni lavorava come domestica in un ricco quartiere di Rawalpindi, la quarta città del Pakistan, occupandosi di un'altra bimba di appena 1 anno e mezzo, è stata strappata alla vita nonostante urlasse pietà.
La vicenda sta indignando il mondo intero per la sua crudeltà. Su Twitter si è diffuso l'hashtag #JusticeForZohraShah, tutti chiedono giustizia per Zohra.
Viz case of domestic child maid Zohra abused & killed - MOHR is in touch with police. Our lawyer is following case.Husband & wife on 4 day remand. Mohr proposed amend to add domestic labour as hazardous occupation in Schedule 1 of Employment of Children Act1991 @RabiyaJaveri
— Shireen Mazari (@ShireenMazari1) June 3, 2020
La povertà in Pakistan è un male endemico che spesso costringe molte famiglie a far lavorare i propri figli, fin da piccoli. E così quattro mesi fa, Zohra aveva iniziato a lavorare per la famiglia di Hasan Siddiqui e sua moglie Umm Kulsoom. La coppia è stata arrestata e ha confessato il crimine. L’uomo ha rivelato che la moglie aveva picchiato la bambina:
“Siddiqui ha preso a calci la ragazza, c’erano lividi su tutto il suo corpo e stava sanguinando” ha riportato l’agente di polizia Mukhtar Ahmed, che sta indagando sul caso.
Dopo averla malmenata, i due hanno portato la piccola al Begum Akhtar Rukhsana Memorial Hospital, dove le sono stati riscontrati i segni di violenza, ma la bambina è morta poco dopo a causa delle gravi ferite riportate.
Questa triste storia, l'ennesima, ha confermato l'urgenza di fermare il lavoro minorile, ora più che mai un dovere morale e sociale.