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Si "dimentica" di divorziare e si risposa: condannato per bigamia

Protagonista un uomo di 42 anni: il Tribunale lo ha condannato a un anno di carcere.

Sposarsi più volte nel corso della propria vita è un diritto garantito dall’ordinamento giuridico. A una sola condizione: avere uno stato civile libero. Il “piccolo” (ma non trascurabile) particolare è sfuggito a un uomo di 42 anni che, dopo essersi separato dalla prima moglie, si è risposato con un’altra donna. Dimenticandosi, però, di divorziare.

Il protagonista di questa curiosa vicenda si era sposato la prima volta nel 2009 a Rho, nel milanese. Sette anni più tardi è convolato a seconde nozze a Cossato, in provincia di Biella, dove detiene la residenza. I servizi demografici del Comune hanno però scoperto l’esistenza di un legame di matrimonio e hanno segnalato la circostanza ai Carabinieri.

L’indagine che ne è scaturita ha permesso di accertare la mancanza del divorzio dalla prima moglie. Il Tribunale di Biella ha così condannato l’uomo, colpevole del reato di bigamia, a un anno di carcere e al pagamento delle spese processuali.

Va infatti ricordato che il Codice penale italiano punisce con la reclusione da uno a cinque anni chi, essendo legato da un matrimonio avente effetti civili, ne contrae un altro. La stessa pena viene inoltre comminata a chi, non essendo sposato, contrae matrimonio con persona legata da un matrimonio con effetti civili, ai sensi dell’articolo 556 c.p. La legge, infatti, non punisce in modo esclusivo il bigamo, chi ha due mogli o due mariti, ma anche chi si sposa con questo soggetto anche se è libero: in casi del genere si parla di bigamia impropria.

La pena viene inoltre aumentata se si determina che il colpevole abbia indotto in errore la persona con la quale si è sposato. La legge prevede un aumento di pena per chi ha raggirato il coniuge facendosi sposare e facendogli credere di essere libero.

(Credits photo: Getty)

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