Loading

TUTTO NEWS

Gianluca Vialli e il suo discorso commovente prima della finale

Redazione 105

"L’onore spetta all’uomo che lotta con coraggio"

Gianluca Vialli non è passato in sordina in questi Europei di calcio conquistati dalla nazionale azzurra, sempre a fianco di Mancini e dei ragazzi, ha aiutato a creare un gruppo di campioni che si è meritato la medaglia d’oro. La sua figura appare spesso nel documentario “Sogno Azzurro”, lo si vede mentre di spalle non ha il coraggio di guardare i rigori, né quello di Jorginho né quello di Saka. Si vede un Vialli in maglia e pantaloncini che si allena con il gruppo e che festeggia con loro il compleanno. Un compagno e un insegnante, allo stesso tempo. Nel video anche un momento fondamentale orchestrato proprio da Vialli: due giorni prima della finalissima, il capo delegazione degli azzurri, ha preso la parola e ha pronunciato un discorso che ha mosso qualcosa dentro ognuno dei giocatori e ha in qualche modo contribuito alla vittoria contro l’Inghilterra.
Per trovare le parole giuste, ha preso in prestito quelle del Presidente Roosevelt: "Non è colui che critica a contare, né colui che indica quando gli altri inciampano o che commenta come una certa azione si sarebbe dovuta compiere meglio. L’onore spetta all’uomo nell’arena. L’uomo il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue. L’uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente, sapendo che non c’è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanze. L’uomo che dedica tutto se stesso al raggiungimento di un obiettivo, che sa entusiasmarsi e impegnarsi fino in fondo e che si spende per una causa giusta. L’uomo che, quando le cose vanno bene, conosce finalmente il trionfo delle grandi conquiste e che, quando le cose vanno male, cade sapendo di aver osato. Quest’uomo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta".

Con un discorso così, non si poteva che vincere!

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.