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Il Regno Unito è il primo Paese al mondo ad approvare la pillola anti-Covid
L’Agenzia del farmaco del Regno Unito ha autorizzato l'utilizzo del molnupiravir
L’Agenzia del farmaco del Regno Unito, la Mhra, ha autorizzato l’utilizzo della pillola per il trattamento della malattia da lieve a moderata negli adulti positivi al Coronavirus e che presentano almeno un fattore di rischio di sviluppare la malattia in forma grave. Il nome commerciale sarà Lagevrio. Sajid Javid, ministro della Sanità del governo britannico, ha dichiarato: “Oggi è un giorno storico per il nostro Paese perché il Regno Unito diventa il primo Paese al mondo ad aver approvato un antivirale contro il Covid-19 che può essere assunto a casa. "L’accordo stipulato prevede la fornitura del farmaco per 480 mila persone nel Regno Unito. Il farmaco è
stato approvato dalla Mhra in base ai risultati di un'analisi dello studio di fase 3 di Molnupiravir, il farmaco somministrato con dose di 800 milligrammi 2 volte al giorno in pazienti Covid adulti non ospedalizzati e non vaccinati, con infezione da lieve a moderata confermata in laboratorio, insorgenza dei sintomi entro i 5 giorni precedenti l'inserimento nel trial e almeno un fattore di rischio associato a prognosi negativa (per esempio malattie cardiache o diabete); la somministrazione ha dimezzato la probabilità di ricovero e morte.
I ricercatori della Emory University di Atlanta (Stati Uniti) lavorano al molnupiravir già dal 2013 e con ll'arrivo del Covid è subito sembrato compatibile nel contrastarne i sintomi. Il molnupiravir agisce contro la polimerasi virale, un enzima di cui il nuovo coronavirus ha bisogno per replicarsi dentro al nostro corpo e lavora in maniera diversa dal vaccino, la cui efficacia è suscettibile alle varianti.
La Merck & co ha concesso una licenza royalty-free a Medicines Patent Pool, un’organizzazione no-profit sostenuta dall’Onu che consentirà alle aziende di 105 Paesi tra i più poveri di produrre e vendere la pillola anti-Covid a basso costo. Una bella rivoluzione nella lotta al Covid.
Il Molnupiravir (nome scientifico) rimane in fase di revisione per altri enti regolatori come la statunitense Fda e l’europea Ema, anche se le prospettive sono buone; l’Ema ha detto oggi che “gli studi suggeriscono che l’antivirale può ridurre la capacità del coronavirus di moltiplicarsi nel corpo, prevenendo così il ricovero o la morte nei pazienti contagiati”.
In attesa del via libera degli enti internazionali, la casa farmaceutica produttrice Merck ha dichiarato che produrrà 10 milioni di dosi entro la fine dell’anno, e almeno 20 milioni nel 2022.