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Ringiovanire la pelle di 30 anni: forse si può fare in laboratorio
Un team di scienziati inglesi sta lavorando per svecchiare le cellule senza "rovinarle"
Un gruppo di ricercatori inglesi del Babraham Institute dell'Università di Cambridge sta lavorando sul ringiovanimento delle cellule dell'epidermide, utilizzando un nuovo metodo. Il loro scopo è quello di rendere la pelle più giovane di 30 anni, ma senza danneggiarla. La tecnica che hanno usato è quella basata sugli studi del Premio Nobel Shinya Yamanaka. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista eLife e l’idea è quella che un giorno possa servire per combattere malattie legate all’invecchiamento. Il grosso risultato dello studio è stato quello di aver in effetti ringiovanito le cellule, trasformandole in staminali, ma senza eliminare la loro identità e conservandone la funzione. Nel 2006 Yamanaka condusse degli esperimenti nei topi, aggiungendo dei geni a delle cellule adulte e riuscendo a “ringiovanirle”, trasformandole in staminali, cellule simili a quelle di un embrione; il procedimento del team inglese si basa sullo stesso principio, ma si ferma un po’ prima perché vuole mantenere viva l’identità di queste cellule, conservando le caratteristiche che definiscono il loro funzionamento, cioè che le rendono cellule della pelle e non di altra derivazione. Per farlo gli scienziati hanno fermato il processo di “svecchiamento” prima di quanto venisse fatto da Yamanaka. Le cellule non sono tornate “bambine”, ma solo giovani. Le cellule sono ringiovanite di 30 anni, rivelando tutte le caratteristiche della loro giovinezza grazie ai fibroblasti che producono collagene, una molecola che si trova nelle ossa, nei legamenti e nella pelle e che aiuta a rigenerare i tessuti e guarire le ferite. Questo ultimo aspetto è chiaramente molto importante anche per le prospettive di cura e salute della persona.
Se gli esperimenti ulteriori dovessero proseguire sulla buona strada si può dire di aver trovato un vero Elisir di lunga vita!