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La chiave per nutrire il mondo? Potrebbe essere l’urina umana

Redazione 105

I fertilizzanti inquinano e i loro prezzi sono in aumento, così si è pensato ad una valida alternativa

I ricercatori francesi pensano di aver trovato un’alternativa naturale unica ai fertilizzanti chimici. La loro scoperta riduce l’inquinamento ambientale e aiuta a nutrire una popolazione globale in crescita, il tutto grazie a un ingrediente inaspettato: l’urina umana. I fertilizzanti azotati sintetici incrementano infatti la produzione agricola ma, se usati in eccesso, inquinano l’ambiente. Inoltre, i loro prezzi sono in aumento. 

Così gli scienziati hanno cercato altrove una soluzione a questa combinazione di crisi. Con cosa stanno sostituendo i fertilizzanti chimici? Con la nostra urina. Il coordinatore del programma di ricerca OCAPI Fabien Esculier, ha spiegato: “Per crescere le piante hanno bisogno di nutrienti, azoto, fosforo e potassio. Quando mangiamo, ingeriamo questi nutrienti prima di espellerli, soprattutto attraverso l’urina”.

Per molto tempo gli escrementi urbani sono stati utilizzati nei campi agricoli, prima di essere sostituiti dai fertilizzanti chimici. Ma quando questi nutrienti vengono rilasciati in grandi quantità nei fiumi, sono una delle principali fonti di inquinamento. Separare e raccogliere l’urina alla fonte significa ripensare i servizi igienici, la rete di raccolta delle acque reflue e superare alcuni preconcetti.

La separazione dell’urina dai servizi igienici è stata sperimentata per la prima volta nei villaggi ecologici svedesi all’inizio degli anni ’90, poi in Svizzera o in Germania. Ora sono in corso esperimenti anche negli Stati Uniti, in Sudafrica, Etiopia, India e Messico. In Francia stanno nascendo progetti in Dol-de-Bretagne, Parigi e Montpellier. La prima generazione di toilette con separatore di urina era considerata poco pratica e antiestetica. Un nuovo modello, tuttavia, sviluppato dall’azienda svizzera Laufen con Eawag, ha ottenuto buone recensioni.

Ci sono differenze di atteggiamento nei Paesi in cui sono stati sperimentati fertilizzanti a base di urina. Il tasso di accettazione è molto alto in Cina, Francia e Uganda, ma basso in Portogallo e Giordania. Poiché di norma l’urina non è un importante vettore di malattie, non richiede un trattamento pesante per essere utilizzata in agricoltura. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di lasciarla riposare ed è anche possibile pastorizzarla.

Una volta raccolta, l’urina deve essere trasportata nei campi. Ma la procedura è ancora costosa. Diverse tecniche permettono di ridurne il volume e di concentrarla o addirittura disidratarla. Gli ostacoli sono molti, con l’impennata dei prezzi del gas e il desiderio di molti Paesi di rafforzare la propria sovranità alimentare. Nonostante ciò, i ricercatori ritengono che l’urina sia il futuro dei fertilizzanti naturali.

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