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Soffri di mal d’auto? Presto potresti finalmente sbarazzartene

Redazione 105

Grazie ad uno studio sui topi, gli scienziati potrebbero identificare i neuroni responsabili della cinetosi

Il mal d’auto potrebbe avere le ore contate. Si tratta di un vero e proprio incubo per tanti, in particolar modo se si ama viaggiare. Ma, come detto, presto potrebbe diventare un lontano ricordo dato che potremmo essere vicini ad una svolta. A dare conforto a chi è afflitto da questi problemi è un recente studio condotto su topi dagli scienziati dell’Università Autonoma di Barcellona. Grazie ad esso potremmo essere giunti al perché si manifestano questi sintomi.

Ma vediamo meglio quanto si è appreso. Il team di ricercatori, guidato dal professor Pablo Machuca-Márquez, ha identificato i neuroni responsabili della cinetosi, il nome scientifico per il mal d’auto. I neuroni coinvolti si trovano in una specifica regione del tronco encefalico, nota come nuclei vestibolari. Da qui si originano i fasci di fibre nervose che trasmettono al cervello i segnali necessari per l’orientamento nello spazio e il movimento. Per arrivare a queste conclusioni gli studiosi hanno effettuato una disattivazione selettiva di diverse popolazioni di neuroni nei topi. Poi hanno osservato le reazioni degli animali su una specie di giostra che induce la cinetosi. 

Si è arrivati dunque a capire come la disattivazione dei neuroni che esprimono la proteina Vglut2 abbia impedito ai topi di presentare i sintomi del mal d’auto. Di contro, nel momento in cui sono stati attivati, ecco che è comparsa la cinetosi, anche in assenza della stimolazione della giostra. Tra questi neuroni, quelli con il recettore Cck-A sono risultati i principali responsabili dei sintomi. 

Mappando i circuiti neurali, si è scoperto che si collegano ai nuclei parabrachiali del cervello, che regolano l’appetito, la temperatura corporea e la letargia. Gli scienziati sono giunti alla conclusione che potrebbero esistere altri circuiti che non sono ancora stati scoperti e che influenzano ulteriori sintomi associati alla cinetosi. Qualora le scoperte fossero confermate, questo potrebbe dare il via allo sviluppo di terapie mirate per alleviare i problemi legati al mal d’auto.

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