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Vuoi restare a letto? In UK i "Duvet Days" ti giustificano a lavoro
“Finora il personale ha tratto davvero vantaggio da questa politica e abbiamo ricevuto molti feedback positivi senza alcun impatto sulla produttività”
Ci sono delle mattine in cui la voglia di rimanere sotto il piumone è molto più forte di quella di andare al lavoro e sembra quasi impossibile alzarsi. Ebbene, per fronteggiare questo problema in Gran Bretagna hanno inventato i cosiddetti “duvet days”, ossia “i giorni del piumone”. I lavoratori fortunati possono usufruire di questi giorni speciali di permesso per rimanere nel letto.
In Gran Bretagna i duvet days esistono dal 1996 e permettono ai dipendenti di prendersi 24 ore di relax lontani dagli impegni lavorativi. Sebbene ai nostri occhi sembri un lusso per pochi, moltissime aziende inglesi hanno adottato questa pratica che permette di migliorare il proprio work life balance. La cosa particolare è che i duvet days non rientrano nei giorni di ferie e proprio per questo si possono chiedere senza preavviso: basta comunicare la propria volontà la mattina stessa.
Le aziende che concedono i duvet days accettano che i propri dipendenti chiedano un giorno per prendersi cura di sé. È possibile usufruire di questo benefit una volta ogni tre mesi. I datori di lavoro che hanno adottato questo metodo incoraggiano le altre realtà a prendere esempio da loro sulla base dei benefici osservati: i dipendenti, infatti, sono più felici della propria vita lavorativa e iniziano il turno rilassati. Anche solo la consapevolezza di potersi prendere un giorno per stare sotto le coperte senza doversi giustificare aumenta il loro benessere psicofisico.
“La possibilità di usufruire dei giorni di piumone all'ultimo minuto significa che i dipendenti hanno anche la flessibilità di rimanere a casa quando si sentono stanchi, o il tempo è brutto o ci sono, per esempio, scioperi dei mezzi di trasporto – ha detto Tracy Nolan, direttrice creativa dell'agenzia di marketing Glass Digital - Finora il personale ha tratto davvero vantaggio da questa politica e abbiamo ricevuto molti feedback positivi senza alcun impatto sulla produttività”.