È allergico agli orgasmi: è uno dei 50 casi documentati al mondo

Un giovane israeliano di 22 anni ha vissuto per anni con una condizione estremamente rara che lo rendeva, di fatto, “allergico” ai propri orgasmi. Questa patologia, nota come sindrome da malattia post-orgasmica (POIS), è un disturbo raro che colpisce pochissime persone nel mondo—si stima circa 50 casi documentati—e provoca una serie di sintomi debilitanti subito dopo l’eiaculazione.

Fin dall’età di 14 anni, il ragazzo ha iniziato a sperimentare affaticamento estremo, dolori muscolari e lacrimazione dopo ogni esperienza sessuale, che fosse un rapporto, la masturbazione o persino un sogno spinto. Questa situazione gli ha reso impossibile condurre una vita sentimentale e sessuale normale, portandolo anche a soffrire di ansia e depressione. Dopo anni di difficoltà, ha deciso di rivolgersi ai medici nella speranza di trovare una soluzione.

La POIS è una condizione ancora poco conosciuta, ma alcuni esperti ritengono che sia causata da una reazione autoimmune: il corpo del paziente, infatti, riconoscerebbe una proteina rilasciata dopo l’orgasmo come un agente estraneo, scatenando una reazione simile a un’allergia. Trattamenti convenzionali come gli antistaminici e i corticosteroidi spesso si rivelano inefficaci, lasciando i pazienti senza molte opzioni.

La svolta nella sua battaglia contro la malattia è stata quando i medici hanno deciso di prescrivergli omalizumab, un farmaco solitamente usato per trattare asma e orticaria cronica. Questo medicinale, somministrato tramite iniezioni sottocutanee, agisce bloccando l’azione dell’IgE, un anticorpo coinvolto nelle risposte allergiche. Anche se non era mai stato sperimentato ufficialmente per la POIS, i medici hanno deciso di tentare questa strada come ultima risorsa.

Dopo sette mesi di trattamento, i risultati sono stati sorprendenti: i sintomi del giovane sono completamente scomparsi, permettendogli finalmente di vivere una vita sessuale normale senza le pesanti conseguenze che aveva sempre sperimentato. Gli esperti ritengono che questo caso possa aprire nuove prospettive per altri pazienti affetti da POIS, dimostrando che questo farmaco potrebbe essere una soluzione efficace.