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Il cervello si sta riducendo: colpa del cambiamento climatico?
Il riscaldamento globale potrebbe avere effetti ancora poco compresi sull’evoluzione del corpo umano
Uno studio statunitense condotto da un team del Museo di Storia Naturale della California ha sollevato una questione sorprendente: il cambiamento climatico potrebbe essere collegato alla diminuzione delle dimensioni del cervello umano nel corso della storia. Analizzando dati raccolti su un arco temporale di 50.000 anni, i ricercatori hanno rilevato una relazione ricorrente tra il riscaldamento del pianeta e una riduzione del volume cerebrale.
Una riduzione del cervello fino all’11%
Attraverso l’analisi di quasi 300 crani appartenenti a Homo sapiens vissuti in diverse epoche, è emersa una tendenza chiara: in corrispondenza dei periodi più caldi della storia del pianeta, il volume cerebrale medio è diminuito fino al 10,7% rispetto ai periodi freddi. Questa trasformazione, secondo gli studiosi, potrebbe rappresentare una risposta adattativa dell’organismo umano agli stress ambientali causati dal riscaldamento. Il fenomeno non si è verificato all’improvviso, ma con un ritardo di alcune migliaia di anni, come nel passaggio dal Pleistocene all’Olocene, quando le temperature globali iniziarono a salire sensibilmente.
Anche umidità e pioggia tra i fattori influenti
Lo studio ha evidenziato che, sebbene la temperatura sia il principale fattore osservato, anche umidità e precipitazioni giocano un ruolo: i periodi più aridi sembrano essere associati a cervelli di dimensioni maggiori. Tuttavia i ricercatori specificano che il clima da solo non basta a spiegare tutto. Anche fattori culturali, tecnologici e ambientali – come la disponibilità di cibo, la presenza di predatori o i cambiamenti nello stile di vita – possono aver contribuito all’evoluzione delle dimensioni cerebrali.
Un cervello più piccolo non significa meno intelligenza
È comunque importante precisare che una diminuzione del volume cerebrale non equivale necessariamente a una riduzione dell’intelligenza. Le capacità cognitive non dipendono esclusivamente dalla grandezza del cervello, ma anche da complessi fattori neurologici e ambientali.