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Graysexual: quando l’attrazione sessuale arriva a piccole dosi
Non è asessualità, non è attrazione costante: la graysexualità è la “zona grigia” della sessualità che sempre più persone stanno raccontando
C’è chi prova attrazione sessuale ogni giorno, chi non la prova mai… e poi ci sono loro, i graysexual. Un’identità che vive in mezzo, in quello spazio che non è bianco né nero, ma un mix di sfumature personali.
Cos’è la graysexualità
Secondo WebMD, la graysexualità descrive persone che "raramente o appena provano attrazione". Si colloca tra l’asessualità (attrazione sessuale quasi nulla) e l’allosesualità (attrazione sessuale costante). L’intensità è talmente bassa da poter essere ignorata, e non è un requisito fondamentale per vivere una relazione.
Il concetto stesso di gray rinforza l’idea che la sessualità non è un interruttore acceso/spento, ma un ventaglio di possibilità.
Non è asessualità
Healthline chiarisce che "un asessuale è qualcuno che prova poca o nessuna attrazione sessuale". La differenza?
- L’asessuale raramente trova qualcuno sessualmente attraente, ma la libido (cioè il bisogno fisico di fare sesso) può comunque esserci.
- Un graysexual invece può provare attrazione, anche se di rado o con poca intensità.
E con i demisessuali?
Qui la sfumatura cambia ancora. "I demisessuali provano attrazione sessuale solo se c’è un forte legame emotivo". Un graysexual, invece, può provare attrazione anche senza legame, ma capita raramente o non è particolarmente intensa.
Nelle relazioni e negli appuntamenti
Un graysexual può essere attratto esteticamente, fisicamente o romanticamente da qualcuno, o vivere relazioni dove il sesso non è al centro. C’è chi preferisce dimostrare affetto con abbracci, chiacchiere, tempo di qualità.
E sì, "il sesso può comunque essere piacevole per un graysexual": può farlo per divertimento, intimità, curiosità o per concepire. Qui entra in gioco la differenza tra attrazione sessuale e comportamento sessuale: puoi desiderare senza agire, o agire senza desiderare.