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La cometa 3I/ATLAS è una sonda aliena? L’ipotesi di un fisico

Redazione 105

L’oggetto interstellare avvistato a luglio potrebbe non essere una semplice cometa: ecco perché uno scienziato parla di possibile tecnologia aliena

Un oggetto interstellare, rilevato il 1° luglio dal telescopio ATLAS (Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System), ha attirato l’attenzione della comunità scientifica. Si tratta della cometa interstellare 3I/ATLAS, un corpo celeste che si muove a una velocità di oltre 41 miglia al secondo e che, secondo gli astronomi, raggiungerà la massima vicinanza alla Terra tra ottobre e dicembre 2025.

 

Secondo gli esperti, non ci sono motivi di allarme: l’oggetto attraverserà il sistema solare per poi continuare il suo viaggio nello spazio profondo, dove non sarà più visibile.

Tuttavia, ora la situazione ha preso una piega inaspettata con l’intervento del noto fisico di Harvard, Avi Loeb. Lo scienziato ha sollevato un ipotesi che ha scatenato immediatamente un dibattito: non si tratterebbe di una semplice cometa, ma di una potenziale sonda aliena in missione di ricognizione.

 

Potenziale sonda aliena? Le anomalie secondo il fisico

In un post su Medium, Loeb spiega che alcune caratteristiche insolite della cometa l’hanno spinto a considerare un’origine artificiale: una traiettoria anomala, che la porterà vicino a Venere, Marte e Giove; la sua luminosità inspiegabile rispetto alla massa osservata e l’assenza di emissioni gassose, tipiche delle comete.

Inoltre, l’oggetto sembra accelerare e le sue dimensioni sono così ridotte da rendere difficile ottenere immagini nitide, secondo Loeb. "Ma poiché 3I/ATLAS sta accelerando e le sue dimensioni attuali non sono molto più grandi della risoluzione angolare dei telescopi terrestri, non è facile evitare un allungamento fittizio dell'immagine dovuto al movimento dell'oggetto." - ha scritto lo scienziato. 

Sebbene la maggior parte degli scienziati ritenga che l'oggetto sia una cometa, Loeb suggerisce che sia necessario mantenere una mente aperta e considerare tutte le possibilità, tra cui quella di una tecnologia aliena avanzata

In una recente intervista a NewsNation, il fisico ha anche lanciato un appello: creare una cooperazione scientifica internazionale per affrontare future potenziali “minacce” provenienti dallo spazio profondo.

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