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La Caravella portoghese arriva in Italia: cos’è, rischi e cosa fare
La caravella portoghese si avvicina alle coste italiane, ecco come riconoscerla e proteggersi
Un allarme insolito agita le coste italiane: la Caravella portoghese, con i suoi lunghissimi tentacoli urticanti e il caratteristico colore blu-viola, è estremamente pericoloso, anche se spesso viene confuso con una semplice medusa.
Gli avvistamenti, sempre più frequenti, hanno fatto scattare l’allerta balneari. Sapere come riconoscerla e come comportarsi in caso di incontro è fondamentale per proteggere la propria salute.
Avvistamenti in Italia: dove fare attenzione
Le apparizioni di questo insolito organismo si concentrano soprattutto nelle regioni meridionali e nelle isole maggiori. La Sicilia, in particolare lo Stretto di Messina, ha registrato diversi incontri, mentre anche la Sardegna ha visto la sua comparsa. In passato sono stati segnalati casi isolati nel Mar Ligure.
Cos’è la Caravella Portoghese e perché è pericolosa
La Caravella portoghese è un sifonoforo: una colonia di organismi distinti che agiscono come un unico individuo. Sospinta dai venti grazie alla sua sacca a gas, è una predatrice temibile.
I suoi tentacoli, quasi invisibili in acqua, sono dotati di un potente veleno che inietta nelle sue prede. Il contatto con l'uomo è estremamente pericoloso e può provocare un dolore lancinante, nausea, vomito, febbre e, nei casi più gravi, uno shock anafilattico.
Incontro ravvicinato: cosa fare
Se si avvista una Caravella portoghese, il primo passo è mantenere la calma e uscire immediatamente dall'acqua. È fondamentale non toccare mai l'organismo, neanche se appare morto o spiaggiato, perché i suoi tentacoli possono restare urticanti per giorni.
In caso di puntura, è cruciale agire correttamente. Non si deve mai strofinare la zona colpita, né usare rimedi fai-da-te come acqua dolce, sabbia o ammoniaca, poiché queste azioni possono peggiorare la situazione. L'approccio medico consigliato è rimuovere con cautela i tentacoli rimasti e poi immergere la parte colpita in acqua molto calda (circa 45 °C) per circa 20 minuti, per neutralizzare il veleno.
Dopo il primo intervento, bisogna cercare immediatamente l'aiuto di un medico. È inoltre importante avvisare le autorità, come la Capitaneria di Porto, per segnalare la presenza dell'organismo e mettere in sicurezza l'area.