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Jodie Foster rivela il suo pensiero sull'uso della chirurgia estetica
Nel suo ultimo film, l’attrice interpreta un’infermiera anziana. Ma invecchiare non la spaventa, sentite perché
Come si fa a non amare Jodie Foster?
L'attrice premio Oscar (ne ha vinti 2 e ha ottenuto 4 nomination) è davanti alla telecamere da quando aveva solamente 3 anni eppure è sempre stata capace di difendere la sua privacy con grande tenacia. Tutto ciò che il pubblico sa sul suo conto è perché lei stessa ha deciso di condividerlo (ricordate il discorso durante i Golden Globe del 2013 in cui fece coming out?) e da sempre conduce una vita appartata e discreta, insieme alla moglie, la fotografa Alexandra Hedison, e ai due figli, Charles e Kit.
Ma Hollywood permette davvero agli attori di “condurre il gioco”? O con le sue dinamiche e le sue leggi riesce a imporsi in ogni caso? Nel caso della Foster, sembra proprio quest’ultima a vincere, alla faccia dello showbiz. In un’intervista a Io Donna, l’attrice 55enne, ha raccontato il suo ultimo ruolo all’interno di “Hotel Artemis”, thriller diretto da Drew Pearce. La particolarità? Nel film, la Foster interpreta un’infermiera… anziana! E si sa che Hollywood non perdona… La bellezza al primo posto. O no?
Secondo quanto riportato su iodonna.it, l’attrice ha raccontato a proposito della bellezza:
«Col passare degli anni la faccia riflette in modo crudo la tragedia e la commedia della tua vita. La cosa mi piace, non sono un tipo vanitoso, e non ho mai basato la carriera sull’aspetto fisico: mi sono sempre considerata soprattutto un attore. Mi incuriosisce vedere come la mia pelle cambi, non faccio nulla per frenare quel processo. Ho avuto una vita piena, ricca, e mi stimola sempre interpretare personaggi che abbiano spessore, significato».
L’attrice ha anche detto la sua a proposito del movimento #metoo:
«Dovremmo imparare dagli errori commessi in passato contro i movimenti dei diritti civili; e se vogliamo un vero cambiamento l’intera popolazione va inclusa per arrivare a una sorta di “verità e riconciliazione”, come aveva intimato Desmond Tutu parlando di post-apartheid».
Questo sì che è parlare, Jodie! E viva le rughe! Non lo diceva anche Anna Magnani?