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San Marino, l’ospedale risponde all’accusa di aver rifiutato un’ambulanza: “Mai negato le cure a nessuno”
Ieri un medico del 118 ha raccontato che una ragazza ferita in un incidente stradale non era stata accolta nella struttura sanitaria sanmarinese.
Ieri un medico del 118 italiano ha accusato l’Ospedale di Stato di San Marino di aver respinto l’ambulanza che trasportava una ragazza italiana che aveva subito politraumi a causa di un incidente stradale in moto. Secondo il racconto dell’uomo, la struttura sanitaria avrebbe negato il soccorso alla giovane proprio perché italiana e non cittadina sanmarinese. L’ambulanza è stata così costretta a trasportare la giovane in preda a forti dolori in un ospedale più lontano, percorrendo tortuose strade di montagna e impiegando molto più tempo di quanto sarebbe stato necessario per arrivare all’ospedale di San Marino.
A queste accuse da San Marino è arrivata prontamente una risposta, nella quale si nega che vi sia “apartheid sanitaria e umanitaria” come affermato dall’operatore del 118 italiano: “Tra la Repubblica e la Regione Marche esiste un accordo di intesa – ha spiegato Andrea Gualtieri, Direttore Generale dell’Istituto per la Sicurezza Sociale Sanmarinese (ISS) – tale accordo riguarda la collaborazione sanitaria tra le due realtà contigue e regolamenta le modalità di richiesta e fornitura delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali, compreso l’accesso al Pronto Soccorso. Al di là del regolamento, la Repubblica non ha mai rifiutato le cure a nessuno, ma ha sempre accolto e assistito pazienti che giungono al proprio Ospedale di Stato indipendentemente dalla loro nazionalità, come dimostrato da molteplici casi avvenuti in passato”.
Per quanto riguarda l’incidente che ha fatto scoppiare la polemica, la struttura sanitaria precisa di non essere intervenuta in quanto era già attivo un intervento da Pesaro: “Poiché non si trattava di codice rosso – spiega il Direttore – il 118 di San Marino ha chiesto la nazionalità della paziente in ragione del fatto che tende ad assistere i suoi cittadini nella propria struttura, a esclusione del percorso legato al trauma center di cui la Repubblica è sprovvista e quindi, indipendentemente dalla nazionalità dei pazienti, li invia ai centri di riferimento specializzati nel trauma”.
Il Direttore dell’ISS si è detto dispiaciuto per il caso mediatico scaturito da quanto accaduto e da “dichiarazioni che non rispettano l’esatta dinamica dei fatti”, e ha dichiarato che, proprio per questo motivo, la vicenda verrà approfondita, in quanto le telefonate alla centrale operativa sanmarinese vengono registrate e quindi sarà possibile verificare come sono andate davvero le cose: “Se la ragazza fosse stata in pericolo di vita l’avremmo accolta subito – ha precisato Gualtieri – ma si è trattato di un codice giallo, dunque il paziente era trasportabile, valutazione che tra l’altro è stata fatta dalla centrale di Pesaro, per questo motivo l’operatore sanmarinese ha valutato che fosse più agevole un accesso in una struttura italiana”.