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James Harden vittima di razzismo: mare di insulti sul post dell'Adidas

"Non c’è spazio per il razzismo nella nostra community, sentiti libero di non seguirci più", questa la risposta del brand

James Harden è un campione. Gioca come guardia o playmaker per gli Houston Rockets, nella NBA. Non ha neanche 30 anni ed è una star assoluta. Purtroppo è stato vittima di razzismo. La marca di abbigliamento sportivo Adidas ha decido di puntare su "Il Barba" - questo il suo soprannome - per la campagna di celebrazione dei 70 anni del marchio e ha utilizzato una sua foto su Facebook, al fine di promuovere alcuni sconti. 

In pochissimo tempo sono fioccati una serie di insulti e parole grosse contro il giocatore a causa del colore della sua pelle, che è nera. Un razzismo dilagante che non trova né spiegazione e né giustificazione. "Ma questo chi è, quello che smaltisce i vostri rifiuti?", oppure "Ma che schifo è?" e ancora "Sembra un terrorista islamico". Si accetta l'ignoranza, non tutti possono sapere che quello in foto è uno dei più importanti cestisti al mondo. Però il razzismo no, non si accetta. 

Molti sono stati i commenti di sostegno, contro questa ondata d'odio senza motivo. "Chi è quello? - ha commentato un utente - Quello può comprarsi tutti voi e tutti i vostri beni messi assieme". Anche l'Adidas è intervenuta e ha così messo a tacere tutti: "No al razzismo, solo creatività. In adidas può giocare qualsiasi giocatore, siamo una squadra di MVP, fuori e dentro il campo. Non c’è spazio per il razzismo nella nostra community, sentiti libero di non seguirci più. Non abbiamo bisogno di te. Uniti dallo sport".

Speriamo che episodi del genere non si ripetano più. 

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