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Modella licenziata perché troppo grassa: lo sfogo di Bridget Malcolm

Aveva preso un centimetro in più sui fianchi e così è stata rifiutata da un'importante casa di moda.

La modella australiana di 26 anni, Bridget Malcolm, ha confessato un momento brutto della sua vita, quando è stata licenziata da una casa di moda perché troppo grassa. All'epoca lei stava cercando, invece, di combattere l'anoressia. Un centimetro in più sui fianchi: questo è stato il motivo del rifiuto. Il suo corpo così come era non andava bene. E, invece, era magrissima. Ora la modella ha deciso di sfogarsi e ha pubblicato su Instagram 4 foto, 2 che la ritraggono subito dopo il licenziamento con il viso teso e sofferente, e 2 che la vedono sorridente dopo aver superato l'anoressia. 

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This was me, a few weeks after I got rejected from a high profile client. And now. Strong and happy. The reason for my rejection was “Bridget’s body does not look good enough”. The girl in these photos hadn’t had a period in months, and needed to sleep 12 hours a night in order to function. The most messed up part of all this though, is that I had been accepted by this client when I was half an inch smaller in previous years. I am so thankful that all this is behind me. It has taken a lot of work and recovery, but I am so grateful that there is a place in the industry for me now, at my healthy weight. I am proud to be working today with people who support health in women. Link in bio to read more!!

Un post condiviso da Bridget Malcolm (@bridgetmalcolm) in data:

"Quando sono stata licenziata - ha scritto Bridget nel post - non avevo il ciclo da mesi e per reggere i ritmi lavorativi dovevo dormire più di 12 ore". La modella ha raccontato il calvario che ha vissuto per 14 anni nel mondo della moda. Ha parlato di quanto mangiasse poco perché doveva rientrare in certi parametri, altrimenti veniva fatta fuori. Le regole della passerella era ferree e dure e andavano a intromettersi anche nella sua vita privata. 

In un'intervista, Bridget ha inoltre dichiarato: "Mi sono sentita umiliata. Alcuni clienti ritenevano che il mio corpo non andasse più bene". L'episodio del licenziamento è stato, però, per lei provvidenziale. Da quel momento ha capito che "la cosa più importante è stare bene". È così che ha intrapreso il suo cammino di guarigione: "Ora non ho più paura del cibo, non ho più paura di ingrassare. Prima di tutto voglio stare bene. La salute è la cosa più importante per me".

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