Music Biz
17 Maggio 2018
Le canzoni che ascoltiamo stanno diventando sempre più tristi, ma quelle che hanno più successo sono quelle più allegre. Sono i paradossali risultati di una ricerca pubblicata sul Royal Society Open Science e portata avanti dalla University of California Irvine su un campione di 500mila canzoni pubblicate nel Regno Unito tra il 1985 e il 2015. Secondo questa ricerca, che ha analizzato il suono ma non i testi dei brani, il trend generale degli ultimi trent'anni ha visto la musica diventare in media sempre più triste.
Secondo la ricerca, nel 1985 uscivano canzoni come Glory Days di Bruce Springsteen, Would I Lie to You degli Eurythmics e Freedom degli Wham!, tutte canzoni ad alto tasso di felicità, mentre nel 2014 le canzoni "tipiche" sono state Stay With Me di Sam Smith, Whispers di Passenger e Unmissable di Gorgon City, niente di troppo allegro. Eppure, paradossalmente, mentre la produzione media viaggia verso canzoni deprimenti, in classifica continuano a finire le canzoni più felici, e la ricerca cita il caso di Happy di Pharrell Williams. Insomma, la gente chiede di essere felice, gli artisti la spingono ad essere tristi.