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Music Biz

Sanremo 2020, Irene Grandi si schiera con Junior Cally e Amadeus

La cantante parteciperà al Festival e ha detto la sua sulle polemiche di questi giorni.

Il Festival di Sanremo 2020 ha già suscitato numerose polemiche. In questi giorni i cantanti in gara stanno prendendo posizione su quanto sta accadendo e, in particolare, sull’accusa di sessismo rivolta al presentatore Amadeus e sul polverone sollevato circa la partecipazione alla kermesse del rapper Junior Cally, accusato di usare parole violente nei confronti delle donne nelle sue canzoni.

Irene Grandi ha deciso di non nascondersi e di esprimere la sua opinione in merito a queste vicende, perché anche lei parteciperà alla gara e dunque la situazione in un certo senso la riguarda direttamente. A proposito della polemica su Junior Cally, la cantante ha condannato la censura retroattiva che qualcuno vorrebbe operare nei confronti del rapper: “Mi sembra assurdo andare a pescare nel repertorio di un cantante e fare il processo a una canzone di tre anni fa – ha dichiarato come riporta il Corriere - Il rap inoltre ha nella sua natura un linguaggio provocatorio, anche violento. Ma è la musica che parla a molti giovani: dovremmo lasciarla fuori da Sanremo? Ad ogni modo, gli artisti non sono mai stati modelli da seguire. Non so se Junior Cally diventerà un grande artista, ma se ragionassimo così in passato avremmo censurato i Rolling Stones o Vasco Rossi. Per quanto mi riguarda, a me piacciono i messaggi positivi, ma ben venga la diversità: è una ricchezza”.

Il rifermento a Vasco Rossi non è stato casuale, dato che il brano che Irene canterà all’Ariston, “Finalmente io”, è stato scritto per lei proprio dal Blasco: “In questa canzone è come se mi guardassi allo specchio – ha raccontato l’artista - Vasco sa capirmi, nelle mie fragilità e nei miei punti di forza. È come se lui mi vedesse come un suo alter ego. E un po’ mi pare di assomigliargli. È un entusiasta che riesce a essere riflessivo; di lui mi colpisce sempre la carica che mette nelle cose che dice, riesce a dar vita alle parole e a farle diventare solide”.

Infine, Irene Grandi si è schierata a favore di Amadeus: “Non credo abbia una cultura sessista e non penso sia un retrogrado – ha detto - gli è semplicemente uscita male una frase in un contesto dove ogni parola deve essere attentamente pesata".

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