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Come potrebbe essere la nostra estate 2020
Ecco come potrebbero cambiare le cose al mare e nei luoghi d'arte nella Fase 2.
Questa estate sarà sicuramente diversa dalle altre. Turismo e cultura, due tra i settori più provati da questa emergenza sanitaria, dovranno assolutamente ripartire, ma con regole precise. Il Ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini durante il suo intervento in commissione al Senato ha confermato di aver chiesto al comitato tecnico di delineare un protocollo di sicurezza.
Ma come si andrà al mare? Innanzitutto sembra che gli stabilimenti balneari siano l'unica soluzione in grado di garantire il rispetto del distanziamento e delle regole che cominciano a delinearsi:
- si utilizzerà il termoscanner per misurare la temperatura e non si consentirà l'accesso a chi ha più di 37,5 gradi;
- sarà necessario firmare un'autocertificazione dichiarando di non essere positivi al Covid-19;
- dovranno essere installati dispenser di igienizzante e kit monouso di guanti e mascherine;
- le postazioni saranno dimezzate e gli ombrelloni dovranno essere distanziati di almeno 10 metri (in caso di litorali stretti o di scogli si pensa a paletti e cordicelle per delineare gli spazi);
- le attrezzature dovranno essere sanificate quotidianamente;
- le cabine potranno essere date in affitto a singoli nuclei familiari;
- saranno consentite solo attività sportive che permettono il rispetto del distanziamento.
Per quanto riguarda i luoghi d'arte, la riapertura potrebbe essere scaglionata dando priorità a chi può garantire il distanziamento, con ingressi contingentati e prenotazioni online. Non si potranno utilizzare dispositivi comuni, come schermi touch e audioguide. Gli ultimi a riaprire saranno teatri e sale da concerto, dove ci si potrà sedere soltanto a scacchiera e prenotando online.
(Fonte: corriere.it)