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Fingere di stare male: una scusa comune, ma quanto è diffusa?

La conduzione di uno studio psicologico è fondamentale per la società per capire quanto sia diffusa questa pratica

Fingere di stare male: una scusa comune, ma quanto è diffusa?

Credits: Getty Images

21 Settembre 2023

Redazione 105

Il valore della buona salute pesa su tutti noi e tutti diamo priorità al nostro benessere. Non importa quanto sia lieve la malattia, essa suscita preoccupazione e spesso sviluppiamo un'avversione al solo pensiero.

Tuttavia, ci sono casi in cui gli individui fingono di essere malati per raggiungere obiettivi specifici o ottenere vantaggi personali. Questa finzione può andare dall'esagerazione dei sintomi reali all'invenzione di un intero disturbo. La diagnosi di molte malattie si basa molto sull'auto-relazione del paziente, quindi fingere di essere malati può essere relativamente facile, almeno per un certo periodo di tempo.

Perché alcune persone scelgono di fingere una malattia? I motivi possono essere diversi e vanno dalla ricerca di un periodo di ferie da scuola o dal lavoro, all'ottenimento di un pensionamento anticipato, all'aumento del risarcimento finanziario in caso di incidenti, all'attirare l'attenzione del partner o dei genitori, o addirittura all'accesso a farmaci come gli antidolorifici o gli oppioidi.

Poiché la simulazione di malattie può comportare costi significativi per la società, è fondamentale condurre una ricerca psicologica per capire quanto questa pratica possa essere comune. Di conseguenza, un team internazionale di ricercatori ha recentemente condotto uno studio basato su dati raccolti nei Paesi Bassi per affrontare questo problema.

Gli scienziati hanno analizzato i dati di 975 adulti olandesi che hanno partecipato a un sondaggio online sulle false malattie. I risultati hanno mostrato che il 31,2% dei partecipanti credeva che una persona su tre fingesse di essere malata per raggiungere un obiettivo. Inoltre, il 22,7% aveva un familiare che aveva finto di essere malato in passato, mentre il 24,9% conosceva amici che avevano fatto lo stesso. La percentuale più alta, pari al 38,9%, è stata associata ai colleghi di lavoro. Inoltre, il 14,3% dei partecipanti ha ammesso di aver finto una malattia in passato, con il 55% che ha accusato sintomi fisici, il 7,4% che ha accusato sintomi mentali e il 37,5% che ha accusato una combinazione di sintomi fisici e mentali.

Vale la pena notare che il 14,3% che ha ammesso di aver finto una malattia potrebbe essere una sottostima, poiché alcuni individui potrebbero non voler riconoscere le loro azioni moralmente discutibili.

In sintesi, la simulazione di malattie per raggiungere obiettivi personali non è così rara come si potrebbe pensare. Circa un terzo delle persone ha ammesso di averlo fatto o di conoscere qualcuno che lo ha fatto. Questi risultati suggeriscono un problema sociale più ampio, che i professionisti del settore medico e terapeutico dovrebbero prendere in considerazione quando valutano i pazienti. La comprensione di questo fenomeno potrebbe contribuire a migliorare l'efficacia delle diagnosi e dei trattamenti.

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