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17 Dicembre 2021
Redazione 105
Uno spot sudcoreano con protagonista un gruppo di donne: che bello, penserete. Donne a quattrozampe, che si abbeverano al fiume in un ambiente bucolico; un fotografo le scruta di nascosto, avvicinandosi, armato di macchina fotografica, inciampa, provocando un rumore e l’incantesimo si spezza: le donne sono in realtà mucche al pascolo. "Acqua pulita, mangime organico, latte Seoul Milk 100% organico, proveniente da un ranch che usa solo metodi di allevamento naturali nello splendido contesto di Cheongyang” recita una voce a chiusura dello spot.
Le critiche sono piovute da più fronti: c’è chi accusa la Seoul Milk, di paragonare le donne a mucche e chi invece ha criticato il fatto che la pubblicità richiamasse la pratica di filmare le donne di nascosto, detta 'molka”, un problema diffuso in Corea del Sud. L’azienda ha quindi porto le sue scuse: “Stiamo trattando la questione con la massima serietà, è in corso un’indagine interna all’azienda e da ora in poi adotteremo tutte le misure necessarie affinché episodi come questo non si verifichino più. Chiniamo la testa e chiediamo scusa". Non è la prima volta però che la Seoul Milk viene presa di mira per una scelta di marketing infelice: nel 2003 aveva girato uno spot con modelle nude che si spruzzavano addosso dello yogurt, insomma il buongusto non manca ai creativi di questa azienda produttrice di latte.
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