105 FRIENDS
tutto news
29 Maggio 2017
Laurea ad honorem dodici anni dopo? Sì se sei Mark Zuckerberg. Il magnate di Facebook ritorna vittorioso ad Harvard, con un discorso toccante in cui ha parlato ad una platea gremita trattando temi di politica e proponendo un nuovo contratto sociale.
Dopo aver abbandonato Harvard poco dopo aver lanciato Facemash, l’applicazione antenata di Facebook, Zuckerberg è tornato nella prestigiosa Harvard per ricevere quella laurea mai presa, e, durante la cerimonia, ha affascinato la platea mettendo bene in chiaro le priorità della nostra generazione, quasi a dimostrazione che aver trasgredito lasciando l'università si sia rivelata una scelta vincente, "C'è qualcosa di sbagliato nel nostro sistema quando una persona può lasciare questo posto e fare miliardi di dollari in dieci anni, mentre milioni di studenti non possono permettersi di pagare i loro prestiti studenteschi".
Riportando alla mente tutti i suoi più bei ricordi, dal primo incontro con l’attuale moglie, alle notti passate nella sua stanza lavorando all’applicazione, nel suo monologo Zuckerberg ha affermato che la sfida più importante della nostra generazione non è quella di trovare uno scopo nella vita di ciascuno, ma far sì che tutti nel mondo sentano di averne uno. Occorre lavorare assieme per ottenere i migliori risultati, e avere il coraggio di perseguire i progetti, perché “Le idee non nascono già formate. Diventano chiare solo lavorandoci. Dovete solo iniziare”, senza paura di sbagliare e sfidando chi per un motivo o per l’altro cercherà di rallentarci. Proprio come ha fatto lui con Facebook: egli ha creduto fermamente nel suo progetto, anche quando tutto sembrava portare al fallimento ed è stato abbandonato dai colleghi. Zuckerberg ha resistito a tutto e a tutti e non ha voluto darsi per vinto: è per questo motivo che ora è al quinto posto della classifica degli uomini più ricchi del mondo. "Essere idealisti è bello, ma preparatevi a essere incompresi. Chiunque abbia una visione a lungo termine verrà definito folle, anche se poi il tempo gli darà ragione. C'è sempre qualcuno che vuole rallentarvi. Non fermatevi".
Zuckerberg ha suggerito inoltre di impegnarsi nelle questioni di pubblico interesse, come la ricerca per la cura alle malattie e la salvaguardia del pianeta, "Perché non proviamo a fermare il cambiamento climatico prima di distruggere il pianeta?", perché è insieme che si può davvero realizzare qualcosa, anche attraverso la “ridefinizione delle pari opportunità”. “Dobbiamo esplorare idee come il reddito di base universale per permettere a tutti di realizzare le loro idee in sicurezza. Cambieremo lavoro diverse volte” continua, “dobbiamo concentrarci di più sulla formazione continua nel corso delle nostre vite”.
“Anche i cambiamenti globali iniziano da qualcosa di piccolo, con persone come noi”, conclude, “Nella nostra generazione, la possibilità di creare una maggiore connessione e di cogliere le nostre più grandi opportunità si riduce a questo: la capacità di costruire comunità e creare un mondo dove tutti sentano di avere uno scopo.”
Un discorso quasi degno di un candidato alle prossime elezioni politiche. Che Zuckerberg ci stia davvero pensando? Non per ora, visto che ha smentito categoricamente un suo possibile impegno politico.
music biz