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20 Luglio 2018
Era affondato ben 113 anni fa, nel 1905. Ora il relitto di un vascello russo chiamato «Dmitri Donskoi», è stato ritrovato grazie ad un gruppo di sommergibili dotati di equipaggio, a una profondità di 434 metri. La scoperta è avvenuta a circa 1,3 chilometri a largo di Ulleungdo, un’isola della Corea del Sud.
Come riporta il Guardian, la compagnia «Shinil Group» cercava da anni le tracce del relitto e quest’anno ha avviato un’autentica task-force di esperti internazionali dalla Corea del Sud, Cina, Gran Bretagna e Canada.
La nave era stata fatta affondare per impedire ai giapponesi di impadronirsi del suo prezioso carico, 5.500 forzieri pieni di lingotti e monete, per un valore di 130 miliardi di dollari.
Il corpo della nave è stato danneggiato dai bombardamenti giapponesi, mentre «il ponte e i fianchi sono ben conservati», come ha detto la Shinil Group in una nota comparsa sul sito ufficiale. Sulla poppa del vascello si legge anche il nome in cirillico «Dmitri Donskoi». Secondo varie fonti, la nave trasportava i fondi utili alla flotta imperiale per pagare carburante, tasse portuali ed equipaggi delle navi da guerra.
Il portavoce della compagnia Park Sung-jin ha rilasciato queste parole alla Reuters:
«Crediamo che all’interno dell’imbarcazione ci sia una grande quantità d’oro, ed è storicamente provato».
«I contenitori con l’oro erano saldamente legati, a indicare che all’interno vi erano cose davvero preziose». La prossima settimana verranno presentati ulteriori in una conferenza stampa, mentre la nave verrà riportata sulla terraferma tra ottobre e novembre prossimi, e parte del suo «tesoro» servirà a finanziare progetti per sviluppare il turismo sull’isola di Ulleungdo.
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